Gai-Jin (158 page)

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Authors: James Clavell

Tags: #Fiction, #Action & Adventure

BOOK: Gai-Jin
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“André, portatela da noi il più presto possibile. Jésus, quella stupida gamine ci avrebbe dovuto mettere a parte del segreto... è compito vostro controllarla!” esclamò Seratard a bassa voce mentre agitava con finto entusiasmo una mano all'indirizzo di Angélique il cui sguardo aveva incrociato il suo.

“Struan deve redigere immediatamente un testamento conforme al codice napoleonico, occupatevene! Dio solo sa quali sporchi trucchi cercherà di giocare sir William a favore o più probabilmente contro queste nozze e qualunque cosa dica, la nostra posizione sarà questa: il matrimonio è legale. Tuttavia dobbiamo insistere perchè si conformi alla legge francese! Mandate a chiamare padre Leo, celebrerà una cerimonia come si deve la prossima settimana... Mon Dieu, guardate quei cretini!” Angélique e Struan erano stati travolti dalla folla. Con crescente difficoltà cercavano di aprirsi un varco tra gli uomini che si protendevano per baciare la sposa, come era nel loro diritto, e quelli che cercavano di trattenerli.

La baraonda era generale.

Angélique venne assalita dal panico e ciò ottenne l'effetto di accrescere la tensione degli uomini che si trovavano più vicini. Il vortice di persone la travolse completamente mentre Struan si affannava a tener lontani gli altri con il bastone e Jamie cercava di aprirsi un varco nel muro di folla per raggiungerli e aiutarli.

Qualcuno tirò un pugno e scoppiò una rissa. Sir William gridò alle sentinelle della marina: “Andate ad aprirgli la strada, svelti per Dio, o finiranno schiacciati!”.

I quattro uomini incominciarono a correre. “Phillip, guardate che tutto fili liscio e portatemi Struan in ufficio all'istante.” Il sergente gridò: “Ehi gente!“.

E il demone della folla che a volte compare all'improvviso senza una ragione apparente altrettanto misteriosamente scomparve. Con calma e fermezza il militare cominciò a forzare un passaggio.

“Comportatevi bene, fate spazio alla signora!” La folla obbedì e Struan riuscì a ricongiungersi a lei. “Tutto bene, Angel?”

“Oh sì, amore.” Adesso che aveva più spazio intorno a sé e non si sentiva soffocare ritrovò la calma. Sistemando il cappello sul capo vide che la piuma si era rotta. “Guarda!”

“Lasciate che vi aiuti” disse Tyrer dandosi importanza e allontanando gli uomini più vicini. “Via di qua, spostatevi. Non vedete che l'avete spaventata a morte? State bene, Angélique? E voi, Malcolm?”

“Bene, bene” rispose Malcolm.

Adesso, che Angélique era al sicuro e lui poteva di nuovo camminare appoggiandosi ai suoi bastoni si sentì di nuovo sereno.

“Vi ringrazio per questo benvenuto!” gridò.

“La Nobil Casa offre da bere a tutti, il bar del circolo è aperto e resta aperto fino a nuovo ordine!” Tutti si precipitarono in direzione del circolo. Ben presto sul molo restarono soltanto Malcolm e Angélique, McFay, Phillip Tyrer e Michaelmas Tweet, la cui presenza era sgradevole a tutti. “Signor Struan” cominciò subito, “la cerimonia è assolutamente illegale e vi devo avvertire che...”

“Forse avete ragione, reverendo ma a me dicono il contrario” gli rispose Struan in tono fermo. Aveva già escogitato un piano per Tweet, uno per padre Leo e uno per sir William.

“Ciò nonostante credo che troveremo una soluzione che renderà tutti felici. Potreste venire nel mio ufficio domani a mezzogiorno? La Casa del Signore otterrà soddisfazione, signore, siatene certo!” E poi rivolto a Jamie sussurrò: “Dirottatelo da un'altra parte”.

E agli altri disse: “Andiamo in ufficio il più in fretta possibile”.

Passando tra i pochi uomini ancora davanti all'ingresso del circolo, Angélique sussurrò: “Correte, Phillip!” e cominciò a correre per evitare padre Leo che stava sbucando dal fondo della strada e procedeva con tutta la velocità consentitagli dalla mole e dalla tonaca. Una volta giunta nell'ingresso, dov'era riunito quasi tutto il personale capeggiato da Vargas e dall'impassibile Chen, Angélique rise nervosamente: “Non volevo parlare con lui!”.

“Perché no?” Phillip era indignato.

“Siete sposati e questo è un dato di fatto... almeno così mi sembrava dalla sequela di imprecazioni che ho sentito uscire dalla bocca di sir William mentre malediceva la marina, Ketterer, Marlowe... quindi immagino che siate davvero sposati.

Vorrei congratularmi... posso baciare la sposa?” Senza aspettare la risposta la baciò fraternamente, e lei ricambiò l'abbraccio con un profondo sospiro di sollievo.

Arrivarono anche Struan e McFay. “Chiudete la porta” ordinò Malcolm.

McFay obbedì aiutato da Vargas, respingendo con cortesia e decisione gli ultimi insistenti mercanti e tirando il chiavistello proprio mentre arrivava padre Leo che, anziché desistere, provò a spingere con insistenza e poi picchiò a lungo sul battente come sul portale di una cattedrale.

Ma senza prestargli attenzione tutti si affrettarono nell'ufficio come bambini intenti a un gioco e si lasciarono cadere sulle poltrone. Tutti eccetto Malcolm.

“Champagne, Chen. Grazie, Vargas, ci vediamo più tardi” disse in risposta alle congratulazioni, e in cantonese si rivolse a Chen: “Aprì una bottiglia, furbastro d'un cinese”.

Jamie McFay chiuse la porta dell'ufficio e occupò l'ultima sedia vuota.

“Ayeeyah” esclamò Malcom spumeggiante come lo champagne, “non pensavo che sarebbe andata così.

Phillip, grazie di tutto, anche a voi, Jamie. Stai bene, Angel?”

“Sì, signor Struan, benissimo grazie.” Tyrer disse: “E' una notizia meravigliosa, Malcolm. A proposito, potreste recarvi da sir William al più presto?”.

Il modo in cui lo disse, così incerto, così distaccato, quando tutti sapevano bene che l'ordine gli era stato impartito con un urlo, ottenne un improvviso silenzio interrotto da una generale risata di nervosismo.

“Domani pomeriggio sarò felice di andare da lui” rispose Malcolm.

I bicchieri appena riempiti furono svuotati e riempiti ancora e tutti chiacchierarono senza ascoltare nessuno.

La porta venne socchiusa e Vargas si affacciò facendo un cenno a McFay e sussurrandogli qualcosa.

Jamie annuì. “Vengo tra un istante. Tai-pan, potete scusarmi? E c'è un messaggio per Ang... per la signora Struan: Seratard vorrebbe farvi personalmente le sue congratulazioni alla Legazione quanto prima e... Il prete vorrebbe vedere tutti e due un momento.”

“Jamie, finite prima il bicchiere. Vargas, fate sapere a Seratard che il suo nome sarà il primo della lista, ma prima dite a padre Leo di trovarsi qui domani alle diciassette, qui nel mio ufficio.” Vargas scomparve. Malcolm vide un'ombra attraversare il volto di Angélique. “Gli parlerò io, Angel, tu non devi incontrarlo se non lo desideri ed entro domenica avrò sistemato ogni cosa, te lo prometto. Va tutto bene. Tra poco, appena sarà buio, sgattaioliamo di nuovo a bordo della lancia.”

“La lancia? Perché, Malcolm, perchè mai dovremmo fare una cosa simile?”

“E' un'altra sorpresa: ceniamo a bordo della Prancing Cloud e vi passiamo la notte, poi domani ci saranno altre sorprese, infinite sorprese: c'è anche una luna di miele da programmare. Partiremo tra un'oretta.

Non hai bisogno di cambiarti perchè ho incaricato Ah Soh di preparare i tuoi bagagli che si trovano già a bordo.”

Poi si rivolse a Jamie: “Dovete davvero andare? Che cosa succede?”.

“Ho un appuntamento con Gornt che nell'eccitazione del momento avevo dimenticato. Sta aspettandomi nella mia anticamera. Ha chiesto a Vargas di farvi le sue congratulazioni e quelle di Norbert.”

“Ringraziatelo, ma aspettate ancora un secondo prima di andarvene.”

“Ringraziatelo anche per me, Jamie” si intromise Angélique.

“Certamente, signora Struan.”

McFay cercava di abituarsi a chiamarla in quel modo e lo trovava difficile e forzato perchè gli faceva pensare a Tess Struan. In quei giorni quando pensava a lei montava in collera.

Nel momento in cui aveva saputo del matrimonio tutte le tessere del mosaico erano andate al loro posto e aveva trovato una spiegazione alla vicenda dell'ammiraglio, della lettera al “Guardian”, dell'annuncio della sera prima e persino della data e dell'ora del duello.

Sposati! Oh, mio Dio!

Le implicazioni di quelle nozze per Malcolm erano immense. McFay non si preoccupava della propria sorte adesso che si era chiarito con Malcolm e con se stesso. Dubitava però che avrebbe mai potuto fare altrettanto con Tess Struan.

Benché lei fosse una fanatica sostenitrice della famiglia Struan aveva al tempo stesso ereditato il carattere vendicativo del padre, il suo violento bisogno di vendetta. Jamie l'aveva vista scagliarsi contro il nostromo responsabile della barca che si era capovolta facendo annegare i gemelli e il secondogenito.

Tess l'aveva accusato di omicidio e ne aveva chiesto l'impiccagione. Il giudice l'aveva riconosciuto colpevole di negligenza e quindi di omicidio colposo e gli aveva inflitto il massimo della pena, dieci anni di lavori forzati nella prigione di Hong Kong, ai quali l'uomo non sarebbe mai sopravvissuto.

Era stato davvero negligente? Non proprio, aveva pensato all'epoca McFay come la maggior parte della gente: le tempeste in quella stagione dell'anno scoppiavano improvvise, si era trattato di uno sfortunato incidente.

Ma lei era Tess Struan della Nobil Casa. Il vero errore del nostromo, pensò con tristezza, era stato di sopravvivere ai tre bambini.

“Angélique” stava dicendo Struan, “perchè non vai a rinfrescarti? lo farò lo stesso e tra un'ora partiremo. Devo solo sistemare alcune cose con Jamie.”

Si baciarono e poi lei uscì. In cantonese Malcolm ordinò a Chen di preparare dell'acqua calda per lui e sua moglie, “poi saliremo a bordo della Prancing Cloud. E' tutto pronto?”

“Sì, padrone.”

“Bene, e voi tre è meglio che siate silenziosi come pipistrelli e contenti come maiali nel porcile!” Poi a Tyrer disse in inglese: “Phillip, voi ci scusate, non è vero? Da domani ci saranno festeggiamenti ovunque, dobbiamo organizzare la festa nuziale e fare gli inviti. Vi prego di portare i miei omaggi a sir William e di non fare cenno al fatto che trascorreremo la notte a bordo della Prancing Cloud con nessuno... nemmeno con lui. Non voglio che qualche ubriaco facinoroso ci venga a disturbare.

Vorremmo restare un pò soli”.

“Capisco perfettamente. Ancora mille congratulazioni.” Tyrer era contento di andarsene: doveva ancora vedersi con Hiraga per terminare un breve dispaccio diretto al tairò Anjo prima di poter attraversare il ponte per incontrare Fujiko. Dopo il consiglio di guerra del mattino tra sir William e Seratard, durante il quale erano stati definiti gli ultimi dettagli del futuro bombardamento e della campagna punitiva contro Edo, André gli aveva sussurrato: “Fujiko muore dal desiderio di vedervi, è tutto sistemato.

Ha persino insistito per prepararvi un banchetto giapponese, perciò cercate di arrivare affamato e di non dimenticare di farvi valere”.

Rimasto solo, Malcolm non si sforzò più di nascondere la fatica.

“Jamie, mi versereste un bicchiere? Grazie. E' tutto sistemato?”

“Per stasera e domani sì. Ah Tok e Ah Soh sono già a bordo con i bagagli, Chen verrà con voi e la signora. Credo che nessuno eccetto Strongbow, Phillip e me sappia che trascorrerete la notte a bordo della Prancing Cloud.”

“Bene. E' stato un errore parlarne con Phillip, ma non importa” rispose Malcolm. “Mi sono lasciato trascinare dall'euforia, comunque dovrebbe andare tutto bene, non credo che spettegolerà. Che cosa vuole Gornt?”

“Soltanto accordarsi sugli ultimi dettagli.” McFay lo guardò. “Ora che siete sposato non vorreste ripensarci?”

“Lo farei se Norbert si scusasse.”

“Gornt voleva parlarvi un momento in privato, se avete tempo.”

“D'accordo. Ditegli però che deve essere soltanto un momento... e fatelo entrare subito.” La cordialità di Gornt riempì l'intera stanza e a Malcolm sembrò di rivedere un vecchio amico. “Champagne?”

“Grazie, tai-pan. Posso congratularmi?”

“Potete. Alla salute!”

“Alla vostra!”

“Scusate se dobbiamo fare in fretta, ma domani ci sarà più tempo a disposizione. Che cosa succede?”

“Volevo dirvi in privato che Greyforth domani accetterà il vostro compromesso. Niente duello.” Struan sorrise. “Questa è la più bella notizia che abbia... no, la seconda più bella notizia che abbia ricevuto oggi!”

“Sì.” Il volto di Gornt si irrigidì. “Se terrà fede alla sua parola.”

“Come?”

“Credo che vi dobbiate tenere pronto a un inganno. Mi dispiace darvi questa delusione in una giornata come questa ma volevo mettervi sull'avviso. So che cambierà idea.” Malcolm lo guardò e poi annuì con un'espressione imperturbabile.

“Quando si tratta di Norbert e dei Brock in generale mi aspetto colpi bassi, trucchi e inganni anche a colazione.” Brindarono facendo tintinnare i bicchieri. “Alla salute... alla ricchezza e alla felicità!” Malcolm notò nell'altro qualcosa di strano che non riusciva a definire.

“Siete sempre intenzionato domani a darmi le informazioni di cui ho bisogno, vero?”

“Certamente.” Gornt si alzò. “Quanto al mio contratto...”

“E' pronto. La mia firma verrà convalidata domani.”

“Vi ringrazio. Arrivederci a domani dunque, e congratulazioni.” Ancora una volta Malcom ebbe l'impressione che in Gornt vi fosse qualcosa di strano.

“Aspettate domani con la stessa ansia con cui l'aspetto io?” Gornt lo guardò come se volesse metterlo bene a fuoco. “Sì. Sarà un altro grande giorno. Una fine e un inizio.”

Al piano superiore Angélique giocherellava soprappensiero con la vera, seduta di fronte allo specchio. Era la prima volta in tutta la giornata che poteva godere di qualche attimo di solitudine.

Nel segreto della sua stanza, non appena si era seduta, tutto il clamore di verità e paradossi le si era presentato davanti con brutalità: tutto era accaduto così in fretta, si era sposata quasi senza rendersene conto, e certo non avrebbe mai immaginato che sarebbe accaduto in quel modo, a bordo di una nave. E quanto l'aveva sperato, quanto aveva pregato per quelle nozze senza tuttavia crederle realmente possibili a causa dei troppi ostacoli che si frapponevano.

Era sposata per la legge degli uomini ma non per quella di Dio, era sposata con un uomo che aveva ingannato e corteggiato e incoraggiato a innamorarsi di lei.

Un uomo che adoro ma che ho ingannato, pensò, ma dello stupro non ho colpa, l'aborto era necessario, gli orecchini l'unico mezzo, la segretezza il solo modo per proteggere la mia vita, e però si è pur sempre trattato di un inganno, un uomo che mi ama senza limiti, che rischia tutto per me mentre io lo inganno, lo derubo e arrivo alle nozze impura e...

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