Equinox (33 page)

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Authors: Michael White

Tags: #Fiction, #Thrillers, #Suspense

BOOK: Equinox
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L'alchimia era bizzarra ma ha prodotto frutti. Gli alchimisti hanno inventato o migliorato molte tecniche, fra cui i metodi di riscaldamento, distillazione, cristallizzazione ed evaporazione. Sono anche stati dei pionieri nell'uso di un'ampia gamma di strumenti chimici, come le attrezzature per riscaldare e i tipi di vetro destinati a usi specifici.

Generazioni successive di alchimisti hanno migliorato le tecniche di distillazione inizialmente create dai maghi di Alessandria, quasi duemila anni fa. Oggi, nessun laboratorio chimico sarebbe completo senza un'attrezzatura per la distillazione. In effetti, lo stesso tipo di strumenti, per quanto su scala molto maggiore, è utilizzato per raffinare il petrolio, frazionandolo nei suoi componenti.

 

Astrologia

 

Stando a molti storici, le origini della moderna astrologia occidentale risalgono alla regione della Mesopotamia, attorno al 4000 avanti Cristo.

Gli antichi definirono il sistema dei segni astrologici all'incirca come è noto ancora oggi, suddividendo il cielo in dodici costellazioni.

I concetti basilari di quell'antica arte vennero in seguito adottati dai greci. Presero piede e divennero una parte importante del mélange filosofico dell'epoca. Socrate, Platone e Aristotele praticarono l'astrologia, che fu di particolare interesse per il conquistatore ellenico Alessandro Magno, discepolo di Aristotele.

Con l'avvento del cristianesimo, l'astrologia fu messa in disparte, anche se alcuni dei primi capi della chiesa sostennero il pensiero astrologico e addirittura cercarono di creare un amalgama fra astrologia e teologia cristiana. Però, per un periodo all'inizio del Medioevo, la chiesa sconfessò gli astrologi. Molti di loro vennero bruciati sul rogo come eretici.

Forse in conseguenza dell'opposizione teologica, l'astrologia entrò in clandestinità. Divenne una pratica che si opponeva al potere, affine a diverse altre aree della tradizione occulta, come alchimia e divinazione.

Molti alchimisti erano anche astrologi e le due cose erano ampiamente intrecciate fra loro, come lo sono per i membri dell'Ordine della Sfinge Nera in Equinox. Molti alchimisti hanno studiato i legami fra le scoperte alchemiche e i segni zodiacali. Ritenevano che alchimia e astrologia avessero origini comuni negli insegnamenti degli antichi egizi.

La scienza dell'astronomia avrebbe dovuto suonare la campana a morto per l'astrologia. È senz'altro vero che lo sviluppo delle conoscenze scientifiche, la consapevolezza sempre più forte che l'umanità è solo una specie insignificante in un universo quasi infinito, hanno tolto autorevolezza all'astrologia, però molti credono ancora nella rilevanza dei segni astrologici, pensano che le loro vite siano in qualche modo guidate dalle stelle. In effetti, probabilmente l'astrologia è l'aspetto dell'occulto più popolare nel ventunesimo secolo. Molti leggono l'oroscopo o parlano tranquillamente del proprio segno, senza mai associare il soggetto alla tradizione occulta.

Stando ad alcune statistiche, al giorno d'oggi il novantanove per cento delle persone conosce il proprio segno zodiacale, e si stima che il cinquanta per cento della popolazione consulti regolarmente l'oroscopo.

Ma la maggioranza degli scienziati considerano l'astrologia pura illusione.

Sottolineano il fatto che gli esperimenti hanno dimostrato che non esistono correlazioni fra la data di nascita di un individuo e il suo carattere, o il procedere della sua vita. Ribadiscono che quasi tutti gli oroscopi contengono quelle che sono chiamate «frasi alla Barnum» (dal nome dell'uomo che coniò il detto: «Ogni minuto nasce un cretino«). Le frasi alla Barnum sono asserzioni molto vaghe, come «Ti piace affrontare le sfide» o «A volte ti senti estroverso, altre volte introverso».

In un celebre esperimento teso a dimostrare come possano essere interpretate, e siano interpretate, asserzioni simili a seconda di chi legge l'oroscopo, uno scienziato francese, Michel Gauquelin, pubblicò un annuncio sulla rivista Ici Paris, offrendo oroscopi gratuiti a chiunque rispondesse. Ricevette centocinquanta richieste e inviò gli oroscopi. Poi chiese a ognuna di quelle persone cosa pensasse del proprio oroscopo. Il novantanove per cento rispose che lo riteneva un ritratto accurato della propria personalità. Ciò che Gauquelin non disse fu che avevano ricevuto tutti lo stesso oroscopo, quello del dottor Petroit, un pluriomicida francese.

L'altro serio problema dell'astrologia è quello esposto da Jo nel romanzo, quando fa notare che le stelle non sono fisse in cielo e che, nei seimila anni da quando i segni astrologici sono stati formulati, le stelle hanno cambiato posizione nel cielo notturno.

Comunque, l'obiezione più importante all'astrologia è di semplice logica.

L'intero concetto è stato formulato da popoli relativamente primitivi che non avevano la più pallida idea della natura dell'universo. Per gli uomini del 4000 a.C., la Terra era un posto speciale e la nostra specie unica. Per loro, gli dei controllavano ogni sfaccettatura dell'umana esistenza e il cielo era poco più che uno sfondo alle nostre vicende. Oggi conosciamo la lezione di Darwin, e gli astronomi, da Galileo ai ricercatori del ventunesimo secolo che lavorano con i più avanzati radiotelescopi, ci hanno insegnato che la specie umana non è importante a livello cosmico, che la Terra è un puntolino insignificante nel braccio a spirale di una comunissima galassia tra miliardi di altre. Di fronte a questi fatti, è difficile credere che soli distanti magari migliaia di anni luce dal nostro mondo possano influenzare le nostre piccole vite. Nutrire altre convinzioni è forse l'esempio massimo di egocentrismo.

 

Bear Inn, Oxford

 

Nel mio romanzo, è la locanda nella quale si ferma Newton prima di recarsi alla riunione dell'Ordine della Sfinge Nera sotto la Biblioteca Bodleiana. È un vero pub e, stando alla leggenda, si chiama così perché venne costruito sopra una fossa degli orsi (bear pit). È uno dei più antichi pub di Oxford. Risale al 1242.

 

Biblioteca Bodleiana

 

La Bodleiana è la più grande biblioteca universitaria del mondo intero e forse la più antica. Ha avuto origine da una collezione di libri di proprietà di Thomas Cobham, vescovo di Worcester, donata all'università di Oxford attorno al 1320. Alla morte di Cobham, i suoi libri furono dati in pegno per pagare le imposte di successione, ma in seguito furono acquistati dall'Oriel College di Oxford, dove rimasero per quasi quattrocento anni.

Un professore del Merton College, sir Thomas Bodley (1545-1613), riuscì a reperire i fondi per la costruzione di una biblioteca indipendente per l'università. La collezione di Cobham divenne il nucleo della nuova biblioteca, aperta nel 1602. Prese il nome del suo fondatore, Bodley, nel 1604.

Oggi, la Biblioteca Bodleiana è ospitata in una serie di edifici nel centro di Oxford e comprende la nuova Bodleiana, completata nel 1939. La maggioranza dei cinque milioni di libri è contenuta in oltre cento chilometri di tunnel al di sotto della città di Oxford.

Ben poco si sa dell'origine di quei tunnel, ma si ritiene siano stati inizialmente creati nel diciottesimo secolo, per poi espandersi gradualmente. Durante la seconda guerra mondiale sono stati utilizzati per ospitare preziosi tesori d'arte e antichi manufatti, proteggendoli dal pericolo delle bombe della Luftwaffe. Per quanto mi risulta, i tunnel non sono mai stati usati per riti occulti.

 

Biblioteca di Alessandria

 

Si ritiene che la biblioteca sia stata fondata nel terzo secolo dopo Cristo e si è ipotizzato che il nucleo iniziale consistesse in una raccolta di libri un tempo appartenuti ad Aristotele.

La biblioteca di Alessandria è stata senza dubbio il maggior contenitore di libri del mondo antico: nel momento di maggior fulgore ospitava, si calcola, mezzo milione di papiri. Era una biblioteca reale, essendo stata fondata nel 284 a.c. quando re d'Egitto erano Tolomeo I Sotere e il figlio Tolomeo II Filadelfo. Si dice che Tolomeo avesse ordinato a chiunque si recasse ad Alessandria di consegnare i libri in suo possesso per poterli copiare. L'edificio originale che conteneva la raccolta fu edificato sul sito del tempio delle Muse, il Museion (da cui la parola «museo«).

Non è chiaro chi sia stato responsabile della distruzione della biblioteca intorno al 415 d.C. Di recente il famoso storico Edward Gibbon ha puntato l'indice contro Teofilo, patriarca cristiano di Alessandria.

Sin dalla distruzione, studiosi e filosofi hanno pianto la terribile perdita per il mondo dell'erudizione. Nessuno sa quanti manoscritti siano andati persi quando il fuoco ha raso al suolo la biblioteca, ma è certo che alcuni furono salvati e conservati per le generazioni successive. Il frammento di conoscenze sopravvissuto venne in seguito riportato alla luce da studiosi arabi, e alcuni di quei testi giunsero in Italia e in Spagna nel tredicesimo e quattordicesimo secolo, dove furono usati per gettare le basi del Rinascimento. Altri frammenti caddero in mano di alchimisti arabi che passarono le loro conoscenze alle controparti europee, alimentando lo sviluppo di una sapienza mistica e occulta.

 

Robert Boyle (1627-1691)

 

Dopo Newton e Galileo, Boyle è stato forse il più importante scienziato del diciassettesimo secolo. Era interessato soprattutto a quella che più tardi si sarebbe chiamata chimica, ma era anche un adepto della tradizione alchemica. Per molti versi possiamo pensare a lui come a un uomo che ha fatto da tramite fra l'antica arte dell'alchimia e la moderna scienza della chimica.

Nato in Irlanda nel 1627, essendo uno dei fondatori della Royal Society, Boyle è stato una sorta di grande anziano nel mondo della scienza del diciassettesimo secolo. Il suo contributo più celebre alle conoscenze scientifiche è il libro The Sceptical Chymist (Il chimico scettico) pubblicato nel 1661.

Boyle, di famiglia aristocratica, era il quattordicesimo e più giovane figlio del conte di Cork, quindi non aveva un fratello minore, il James che compare in Equinox. È stato il più rinomato scienziato di Oxford, con un laboratorio allo University College sull'High.

Oggi, una targa sulla parete del college rivolta verso High Street recita:

In una casa in questo luogo tra il 1655 e il 1668 visse ROBERT BOYLE

Si sa che Boyle era membro di un gruppo segreto che si riuniva per discutere di tradizione alchemica e condividere il sapere occulto.

Conosceva bene Isaac Newton, era anzi uno dei pochi uomini che il professore lucasiano ammirasse. Fu Robert Boyle a instillare nel giovane Newton l'idea di dover tenere segrete le ricerche alchemiche per non venire ridicolizzato all'interno della comunità scientifica ed evitare possibili conflitti con la Chiesa e la Corona.

 

Thomas Bradwardine (circa 1297-1349)

 

L'esatta data di nascita di Thomas Bradwardine è soggetta a congetture.

È stata ipotizzata dagli storici sulla base del fatto che conseguì la laurea di secondo grado a Oxford nel 1321. Divenne una figura prestigiosa all'università, dove ricoprì posizioni importanti prima di trasferirsi alla corte reale, nel 1337. Fu nominato cancelliere della cattedrale di St Paul e in seguito divenne cappellano del re. Rimase vittima della Morte Nera che spazzò l'Europa prima della metà del quattordicesimo secolo.

Era rinomato non solo come teologo: era anche un matematico molto dotato e in anticipo sui tempi. Visse in un'epoca in cui molti intellettuali seguivano ciecamente gli insegnamenti di Aristotele, ma mise in dubbio molte delle idee del filosofo greco. A Oxford, era noto come Doctor Profundus. Ha lasciato un corpus di avanzatissime opere nel campo della logica e della soluzione dei problemi.

 

Liam Etwiche

 

Il nome dell'autore della biografia di Isaac Newton di cui si parla nel romanzo è un anagramma.

 

Nicolas Fatio du Duillier (1664-1753)

 

Fatio du Duillier nacque in una famiglia ricca che lo viziò per buona parte dei suoi primi anni di vita. Per un po' fu molto noto all'interno dei circoli intellettuali, ma la sua reputazione non durò a lungo. Settimo di dodici figli, Fatio crebbe in Svizzera. Il padre era un facoltoso proprietario terriero.

A diciotto anni, nel 1682, Fatio viveva a Parigi grazie a generose donazioni della famiglia. Matematico molto dotato, colpì una serie di eminenti filosofi con la sua precocità. Nel 1687 si recò in Inghilterra appositamente per incontrare Newton.

Riuscì a ingraziarsi il grande scienziato, e tra il 1689 e il 1693 ebbero un intenso rapporto. A un certo punto, Newton avrebbe voluto che Fatio si trasferisse nei suoi alloggi a Cambridge, ma non se ne fece mai nulla. Quel che è certo è che Fatio era profondamente coinvolto nella tradizione occulta e incoraggiò Newton a spingersi ancora più addentro alla magia.

Assieme, condussero molti esperimenti alchemici, ed è possibile che Fatio abbia instillato a Newton un interesse per le arti nere.

Non godette mai della fiducia dell'establishment scientifico inglese ed ebbe molti nemici. Lui e Newton si divisero in modo rancoroso nel 1639.

Fatio perse il suo protettore e le sue fortune precipitarono.

Ben poco si sa del resto della sua vita. Fu una delle strane figure che rimasero alla periferia della comunità scientifica dell'epoca. È noto che fu coinvolto coi Rosacroce e altri bizzarri gruppi di nicchia, e come minimo in un'occasione fu messo alla gogna a Charing Cross per attività antisociali. Visse fino a novant'anni ma morì in povertà e quasi totale oscurità.

 

Robert Hooke (1635-1703)

 

Nato nel 1635, Robert Hooke era figlio di un sacerdote. Suo padre si suicidò impiccandosi nel 1648, quando Robert era ancora ragazzo. In gioventù si mostrò dotato per il disegno e la pittura. Ricevuta la modesta eredità di cento sterline, fu spedito a Londra per seguire gli insegnamenti del pittore sir Peter Lely. Per sua fortuna, attirò l'attenzione di Richard Busby, insegnante alla Westminster School, il quale si rese conto che le capacità intellettuali del giovane andavano oltre le doti d'artista. Sotto la tutela di Busby, ricevette la miglior istruzione possibile all'epoca e si guadagnò un posto al Christ Church College di Oxford, dove si laureò nel 1663.

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